Quanto incanto in una Regina nata nel carrozzone di un Circo, nobile da
generazioni, figlia di Bigolon. Principessina d’arte a sei anni e artista per
destino. Nipotina di Orlando Orfei, che fu il leggendario ammaestratore di
belve mai viste, di bestie ferocissime. Orlando che cucì il suo primo tendone con i brandelli di teli cerati dei mezzi
belligeranti americani.
E il Circo, come non ho potuto vederlo, come posso solo sognarlo: nelle
piazze, tra i clangori delle fiere e gli eccessi dei santi patroni. I Fratellini,
Enrico Rastelli, gli Orfei, i Bellucci, i Togni, finalmente le luci elettriche,
le voci, la musica, i funamboli, il fiato sospeso, giocolieri, contorsionisti,
trapezisti, alta scuola d’equitazione,
Consul II lo scimpanzé- attore… vorticoso spettacolo, mirabolanti stupori.
E poi il buio dopo lo spettacolo, tutti che tornano alle loro case o nei
bar, ma con lentezza, come senza voglia. Per la malinconia delle cose che finiscono,
specialmente di quelle grandi e con tante luci.
Quanta nostalgia del Circo, e delle cose che decadono, desiderio di
bellezza compreso.
I love
Moira.
good !
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