lunedì 23 gennaio 2012

Ombre Wozzeck



Ed ecco l’imbonitore! Addestratore di scimmie, incantatore di anime, demiurgo della scena, osceno paradosso dell’arte. In bilico fra i mondi inventati e i corpi del pubblico presente, collegamento tra la realtà e la finzione, fra l’uomo e la sua ombra. L’imbonitore racconta l’abisso di Woyzeck  che è anche la storia di un assassinio;  facendolo si può permettere la scorrettezza di rivolgersi direttamente al pubblico e subito dopo diventare l’ombra del Capitano che dal soldato Woyzeck si fa radere la barba.
L’imbonitore è ancora del vero, perché è la verità che qui si sostiene di  mostrare, e non importa che siano solo ombre, perché anche le ombre sono vere e raccontano a modo loro qualche cosa che in quel momento succede e non succederà mai più.  E l’addestratore di scimmie è lì a ricordarmelo, e me lo urla pure, con forza, dicendomi  con malcelato sarcasmo che quello che sto vedendo non è uno spettacolino per passare indenne una domenica pomeriggio.  La differenza c’è tutta, anche nella forma che provoca una breve risata.
Ombre Wozzeck è un lavoro che intende indagare l’uomo attraverso il racconto di Buchner e il linguaggio suggestivo delle ombre. 
Un lavoro cesellato di intrecci mescolati ad arte: ombre, musica, luci, parole, suoni e corpi. Bravissimi tutti gli attori. Uno spettacolo da non perdere.
Ombre Wozzeck è al Teatro dell’Arte, in via Alemagna a Milano, fino al 29 gennaio 2012.
Regia e musiche di Claudio Morganti; testo di Rita Frongia ( tratto da Wozzeck di Alban Berg e da Woyzeck di Georg Buchner); attori: Gianluca Balducci, Rita Frongia, Claudio Morganti, Francesco Pennacchia, Antonio Perrone, Gianluca Stetur, Grazia Minutella; tecnico Fausto Bonvini ; fonico Roberto Passuti.

Il biglietto è un po’ caro (18 euro), ma i soldi sono ben spesi.
Per maggiori informazioni clicca qui.

sabato 21 gennaio 2012

venerdì 20 gennaio 2012

giovedì 12 gennaio 2012

LA BALLATA DEL PIRATA


                 Arriva da lontano il vecchio capitano,
                 di fianco all’ammiraglio gli scappa uno sbadiglio     
                 e invece che sparare finisce dentro al mare.
                 Agita le braccia, la faccia che minaccia,
                 le gambe van su e giù… tiralo tiralo tiralo su. 
                 La ciurma quell’ingrata si fa una gran risata 
                 e il vecchio capitano sott’acqua va a finir. 
                 Un pescatore in Puglia che pesci non ne piglia,
                 con grande meraviglia si trova appeso all’amo 
                 un vecchio grande e grosso bagnato capitano.



giovedì 5 gennaio 2012

I love Moira




Quanto incanto in una Regina nata nel carrozzone di un Circo, nobile da generazioni, figlia di Bigolon. Principessina d’arte a sei anni e artista per destino. Nipotina di Orlando Orfei, che fu il leggendario ammaestratore di belve mai viste, di bestie ferocissime. Orlando che cucì  il suo primo tendone con i brandelli di teli cerati dei mezzi belligeranti americani.
E il Circo, come non ho potuto vederlo, come posso solo sognarlo: nelle piazze, tra i clangori delle fiere e gli eccessi dei santi patroni. I Fratellini, Enrico Rastelli, gli Orfei, i Bellucci, i Togni, finalmente le luci elettriche, le voci, la musica, i funamboli, il fiato sospeso, giocolieri, contorsionisti, trapezisti,  alta scuola d’equitazione, Consul II lo scimpanzé- attore… vorticoso spettacolo, mirabolanti stupori.
E poi il buio dopo lo spettacolo, tutti che tornano alle loro case o nei bar, ma con lentezza, come senza voglia.  Per la malinconia delle cose che finiscono, specialmente di quelle grandi e con tante luci.
Quanta nostalgia del Circo, e delle cose che decadono, desiderio di bellezza compreso.
I love Moira.